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Vaccini, Regioni in affanno: difficile organizzarsi in poco tempo

Sanità pubblica Redazione DottNet | 25/05/2017 19:06

Coletto e Viale, ci sono problemi di personale e di ordinativi

"L'accordo fatto con i Lea stabiliva che le vaccinazioni obbligatorie venivano introdotte nel tempo sia per questioni di ordinativi sia per l'organizzazione del personale, anche perchè siamo alla vigilia delle vacanze estive: rispettare la scadenza di settembre è abbastanza difficile". A dirlo è l'assessore regionale alla sanità del Veneto, Luca Coletto. (nella foto) Sulla stessa linea la vicepresidente della Regione Liguria Sonia Viale. "Attendiamo il decreto per capire meglio - aggiunge Coletto - Mi riservo di leggerlo, spero venga pubblicato al più presto".

"Prima erano obbligatori solo 4 vaccini e tutti gli altri consigliati. Passare da 4 a 12 non è cosa di poco conto", fanno notare gli assessori regionali. "In Europa siamo gli unici ad avere 12 vaccinazioni obbligatorie - osserva l'assessore Coletto - non è che non ci vogliamo attivare ma ci vuole del tempo per organizzare tutto". Lo stesso coordinatore degli assessori regionali alla Sanità, Antonio Saitta, assessore in Piemonte, avrebbe condiviso ieri queste considerazioni con i colleghi assessori e - secondo quanto si apprende - ne dovrebbe parlare al più presto con il ministro della Salute Lorenzin. "Tra l'altro - conclude Coletto - è ancora in vigore il decreto 355 del 99 secondo il quale il diritto allo studio prevale sulle vaccinazioni: se vanno rese obbligatorie si doveva abrogare quel decreto. E per ora non è stato fatto".

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"Tutte le Regioni con voce unanime hanno dato mandato al presidente della Commissione Saitta di rappresentare al governo le comuni difficoltà organizzative per rispettare la scadenza di settembre" per le vaccinazioni; "queste difficoltà sono legate sia all'organizzazione del personale, anche in vista del periodo estivo, sia agli ordinativi dei vaccini. Sono problematiche che interessano tutte le regioni", aggiunge la vicepresidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità, Sonia Viale, la quale dice di trovare "preoccupanti le ipotesi relative all'intervento dell'autorità giudiziaria e alle sanzioni: prevedere in modo coercitivo l'utilizzo delle forza pubblica in esecuzione di un provvedimento del tribunale dei minori credo sia il modo meno indicato per incidere sull'educazione e sulla promozione dei vaccini. Auspico, quindi - conclude - che il testo venga profondamente modificato in aula, sentito il parere delle Regioni". Il decreto che reintroduce in Italia l'obbligo alle vaccinazioni per iscriversi a scuola dovrebbe essere pubblicato a giorni in Gazzetta Ufficiale.

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